Succede fin troppo spesso. Siete impegnati in un lavoro creativo che via via si fa più ingarbugliato e a un certo punto non sapete più che direzione scegliere. Così, vi ingarbugliate ancora di più in un crescendo di tentativi.
O vi capita di riprendere in mano un lavoro lasciato in sospeso per un po’, e… dannazione, anche le parti che in precedenza apparivano compiute e soddisfacenti adesso sembrano appannate.
O magari vi trovate ad aver concluso un lavoro fin troppo in fretta, solo per accorgervi che qualcosa non funziona.
In tutti questi casi, e in molti altri analoghi (per esempio: cambiano le condizioni di contesto. Avete un committente che vi fa le pulci. E così via) c’è un paio di cose che vi conviene fare per togliervi dai guai. E soprattutto per non infilarvi in guai peggiori.
La prima – è meno semplice di quanto sembri, ma si tratta di un passo necessario – è armarvi di santa pazienza, ricordare che i processi creativi non sono mai lineari e che gli intoppi fanno parte integrante del gioco e affliggono tutti, anche i più bravi e i più scafati.
La seconda è ricominciare da capo, ma proprio da capo. Vi dico come.
Dunque, fate un bel respiro e appellatevi al vostro senso di disciplina. Poi, dimenticate tutto quanto avete fatto finora (ma non buttatelo via: mettetelo semplicemente da parte. Magari qualcosa tornerà a servirvi), e reset!, disponetevi a ripartire dall’inizio. Procedete lentamente e rifocalizzatevi sulle coordinate di base:
- prima di tutto: il compito che dovete svolgere (o il problema che dovete risolvere) è proprio quello che avete affrontato? Ed è chiaro (cioè: è espresso nel modo più consistente e lineare possibile)? O invece, anche alla luce della vostra prova precedente, adesso siete in grado di ridefinirlo meglio?
- quali sono i dati o l’idea di partenza? Ci sono tutti i dati che servono? Se c’è un’idea, si tratta di un’idea che continua a sembrarvi buona?
- quali sono i vincoli (tempo, spazio, soldi, pubblico, fattibilità…)? Ne avete dimenticato, sopravvalutato o sottovalutato qualcuno? C’è qualche vincolo nuovo?
- qual è l’obiettivo o il risultato che volete ottenere? È abbastanza definito ed è abbastanza realistico?
Ed ecco le cose meravigliose che, se davvero ricominciate da capo, possono capitare:
- vi accorgete che il compito in realtà è un altro. Notare una differenza, anche piccola, può portarvi immediatamente alla soluzione che prima vi sfuggiva.
- vi accorgete che vi mancano dei dati. Ve li procurate, e tutto diventa più semplice. Vi accorgete che l’idea di partenza è inattuabile e, non appena la modificate, tutto va meglio.
- vi accorgete che un vincolo che avevate sottovalutato, o un nuovo vincolo, vi guida verso un’opportunità prima nascosta.
- vi accorgete che tra compito dato e risultato da ottenere, così come li avete definiti, c’è una discrepanza. La eliminate, e tutto diventa più lineare.
Se nessuna di queste cose meravigliose succede, non preoccupatevi. Anche se il tempo è poco, ricordate che agitarvi vi fa solo perdere altro tempo.
Con calma, ora ripercorrete tutti i passaggi che avete fatto per arrivare, tenendo ben presenti coordinate, vincoli e obiettivo: dopotutto li avete appena riesaminati, e ora dovreste averli ben chiari.
Rifacendo tutto il percorso potreste scoprire nuove strade. Non andate troppo in fretta, ma neanche troppo piano, in modo da poter osservare ciascun passaggio nel contesto dell’intero processo.
Oppure cambiate velocità: prima riesaminate ciascun singolo passaggio lentamente, poi li scorrete in fretta, stando più attenti agli inciampi che possono annidarsi tra un passaggio e l’altro.
Un altro buon modo per ripercorrere i passaggi è raccontarli a qualcuno: questo vi permette anche di “esportarli da voi stessi”, osservandoli in una nuova prospettiva.
Potete fare altre cose ancora.
- crearvi uno spazio mentale (e possibilmente un’immagine) di quanto state facendo: che forma ha? Qual è la sua struttura? È storta, troppo vuota o troppo piena da qualche parte?
- cambiare l’ordine degli elementi in gioco. Per esempio, provate a partire dai vincoli: che cosa vi stanno dicendo? O dal risultato: che cosa vi manca per arrivarci?
Infine, potete fare (non scherzo) una passeggiata. Oppure potete (non scherzo) dormirci sopra.
Se volete approfondire le caratteristiche e le dinamiche del processo creativo, inciampi compresi, potreste leggervi il capitolo 14 de La trama lucente. Vi basta un clic qui per scaricarlo, gratis, insieme ad alcuni altri.
Vi auguro buon anno, e ottime idee.
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